venerdì 11 Marzo, 2022

Appuntamento Filòs: La banalità del male

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Il prossimo appuntamento con Filòs: gruppo di lettura filosofico ci vedrà impegnati a discutere di un testo che – purtroppo – resta fin troppo attuale: “La banalità del male” della filosofa Hannah Arendt.

Scritto dopo aver assistito al processo, uno fra i più celebri della storia, al generale delle SS Adolph Eichmann nel 1961. Eichmann fu il coordinatore delle deportazioni ebraiche nei campi di concentramento, uno dei principali organizzatori della “soluzione finale”. Fuggito in Argentina al termina del conflitto, visse lì sotto falso nome per anni, fino alla sua eclatante cattura nel 1960.

Il processo venne celbrato a Gerusalemme e fu il primo del suo genere per molti aspetti: per la prima volt aun criminale nazista veniva processato in Israele, e sempre per la prima volta il processo venne seguito in tutto il mondo grazie alla televisione. L’enorme risonanza mediatica che per la prima volta un processo ebbe a livello globale è raccontata benissimo dal film: “The Eichmann show. Il processo del secolo” (2015) diretto da Paul Andrew Williams.

Ne “La banalità del male” Arendt fa i conti con un’evidenza sconcertante, che disturba chiunque assiste al processo e si aspettava di vedere vendetta agita contro “il mostro”. Nessun “mostro”, nessun “demone” astuto e machiavellico si presenta al processo, ma un uomo normalissimo, addirittura banale nella sua anonima piattezza. Non un intelligente, quanto malvagio, stratega tirava le fila della più grande tragedia del secolo, ma uno zelante burocrate, nemmeno troppo capace: questa l’atroce verità mostrata dal processo. Una verità che in molti fecero fatica ad accettare, e che Arendt denuncia e prova a spiegare in questo testo.

Ci mette in guardia Arendt: attenzione che l’incapacità di riflettere sulle proprie azioni, sugli ordini ricevuti, e sul proprio ruolo all’interno di un contesto, può essere anche più pericolosa di una consapevole intenzione malvagia. L’assenza di pensiero, di ragione, può condurre al peggiore dei mali. Questo il monito della filosofa, che risuona in ognuno di noi e ci chiama alla nostra responsabilità di individui e soggetti pensanti. Non c’è nessun “stavo solo obbedendo a degli ordini” che ci possa giustificare di fronte alla nostra responsabilità di pensare.

Per approfondire l’opera e il pensiero di questa grande voce nel ‘900, rimandiamo a questo altro post: “Hannah Arendt: per ricordarla o iniziare a conoscerla“.

L’appuntamento con il gruppo di lettura Filòs è per il prossimo martedì 12 aprile 2022, ore 20.30 a Cremona. Possibile partecipazione online o in presenza.

Per info e iscrizioni scrivete a unipop.cremona@auser.lombardia.it

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