Sull’ultimo numero di Comunicazione Filosofica (n°42) è uscito un mio contributo sulla riforma dell’Esame di Stato 2019.
Tra i cambiamenti significativi della riforma, particolarmente rilevante è la nuova attenzione rivolta alle competenze argomentative dei candidati, richieste in almeno due delle tre tipologie della prima prova. La riforma dell’esame di maturità si aggiunge così ai diversi richiami che da più parti, e ormai da qualche tempo, vanno moltiplicandosi circa la necessità e l’urgenza di promuovere e diffondere nei ragazzi – e nei cittadini tutti – le regole e la pratica di una “buona” argomentazione.
Questo è un obiettivo formativo molto complesso e ambizioso, che probabilmente non si esaurisce con il percorso scolastico. Eppure è un obbiettivo che la scuola deve perseguire, e per molte importanti ragioni che hanno a che fare con la formazione della nostra persona e con il vivere in comunità. Soprattutto è un obbiettivo formativo che non può essere demandato al solo docente di lettere, ma richiede il lavoro di tutti gli insegnanti (non solo necessariamente quelli di ambito umanistico).

Oggetto di questo articolo è il contributo specifico del docente di filosofia – quando presente – rispetto a questo importante compito educativo. Sostengo che per rendere gli studenti lettori e comunicatori competenti non sia sufficiente introdurli a qualche procedura formale o tecnica retorica. Occorre, invece, renderli consapevoli delle potenzialità, ma anche dei limiti, dell’argomentazione. È essenziale esaminare e mettere in discussione la nostra nozione di argomento valido, nozione epistemologicamente, ma anche eticamente e culturalmente, determinata. Proprio questo esercizio di consapevolezza è per sua natura tipicamente filosofico.
Nel testo presento alcuni degli argomenti in difesa della necessità per la scuola di lavorare sulla teoria e la pratica dell’argomentazione. Affronto quindi alcune questioni meta-filosofiche sulla relazione (non scontata) tra l’insegnamento della filosofia e l’apprendimento di competenze argomentative. Concludo, infine, fornendo alcuni suggerimenti didattici per il docente di filosofia.
Qui il link all’articolo.