Buone notizie per i filosofi: un recente studio dimostra che insegnare etica può influire sulle scelte delle persone. Lo studio (Ethics Classes Can Influence Student Behavior: Students Purchase Less Meat after Discussing Arguments for Vegetarianism) è stato condotto da Eric Schwitzgebel, Bradford Cokelet, e Peter Singer e verrà presentato in questi giorni al meeting 2019 della Society for Philosophy and Psychology.
L’indagine ha monitorato i comportamenti di un gruppo di studenti dopo che avevano partecipato ad un corso di etica. Il tema era quello dell’etica del vegetarianismo. A questi studenti è stato fatto leggere un saggio che difendeva il vegetarianismo da un punto di vista etico (James Rachels, The basic argument for vegetarianism, in Steve F. Sapontzis, Food for Thought: The Debate over Eating Meat, 2004), hanno quindi preso parte ad un gruppo di discussione sul tema e visto un video (opzionale). Ad un altro gruppo di studenti (gruppo di controllo) è stato regalato materiale simile da consultare.
Dopo qualche giorno, è stato chiesto a tutti gli studenti coinvolti, più di mille, di compilare un questionario, in cui si chiedeva di esprimere il loro accordo o disaccordo con l’affermazione “mangiare carne di animali da allevamento non è etico”. Il 46% degli studenti che avevano partecipato al corso concordavano con l’affermazione, contro il 29% degli studenti del gruppo di controllo.

I ricercatori hanno quindi monitorato le scelte alimentari degli studenti tramite la loro tessera della mensa. Il risultato sorprendente è stato che gli studenti del gruppo di etica hanno cambiato le loro abitudini alimentari. Se il 52% del gruppo di controllo ha consumato carne sia prima sia dopo l’esperimento, la percentuale di studenti che consuma carne nel gruppo di etica è passata dal 52% al 45% dopo aver frequentato il corso.

I dati emersi ci offrono l’importante consolazione che, dopo tutto, accanto ad emozioni, istinto e bias cognitivi, anche il pensiero razionale svolge un ruolo decisivo nel determinare le nostre azioni. Come ha spiegato Cokelet in questa intervista: “Molti psicologi hanno prodotto risultati dicendo che la maggior parte di noi – il più delle volte – prende le nostre decisioni basandosi sull’emozione o sull’istinto. Poi, dopo il fatto, razionalizziamo la nostra azione. Quindi la ragione non è al posto di guida. Questa è la prova che la ragione può essere al posto di guida per alcune persone”.
L’autore non si illude: nonostante i risultati incoraggianti di questa ricerca, non tutte le nostre decisioni sono governate dalla ragione, “ma ci sono alcune tematiche rispetto alle quali il comportamento può cambiare se le persone sono esposte ad argomenti e incoraggiate a prendere una decisione in modo critico su problema.”