(Compito a casa o in classe. Eventualmente soggetto a valutazione, in aggiunta o alternativa alla tradizionale verifica)
Agli studenti viene chiesto di scrivere una lettera ad un filosofo studiato in classe nella quale discutere una o più sue idee. Gli studenti possono richiamarsi alla loro esperienza personale, ad altre teorie filosofiche, o alle esigenze del loro tempo, per mettere in discussione la posizione del destinatario della lettera, o anche solo per porre nuove domande al filosofo o alla filosofa alla quale si rivolgono.

Lo stile: il docente può indicare lo stile della lettera o lasciarlo libero (formale, informale, con o senza citazioni da altri filosofi, limitando i riferimenti ad un contesto o meno, ecc.).
L’argomentazione: qualunque sia lo stile e il tema di discussione scelto, lo studente deve sempre argomentare la propria posizione, nulla può essere detto gratuitamente.
L’esercizio non vuole solo offrire una valida alternativa al tradizionale compito in classe, consentendo agli studenti di svolgere a casa un lavoro soggetto a valutazione, ma sollecita i ragazzi a mettersi in dialogo con gli autori studiati, a entrare in relazione con loro. L’esercizio di porre domande a un autore, se non addirittura avanzare obiezioni al suo pensiero, obbliga a comprendere quel pensiero e a confrontarsi con esso. E’ l’ccasione, inoltre, per lo studente di oggi di “specchiarsi” in un pensiero e in una cultura altra dalla propria, un confronto che lo obbliga a interrogare le esigenze e le urgenze del proprio tempo.